La danza contemporanea si basa su alcuni concetti universali come lo spazio, il tempo, le linee, le curve e la sua lingua si esprime attraverso i segnali del corpo.
Attraverso il corpo si cerca di dare voce alle emozioni e ai sentimenti del tempo in cui viviamo.
Diverse tecniche descrivono i percorsi di studio di questa meravigliosa disciplina.
La tecnica codificata da MARTHA GRAHAM, è basata su una visione molto personale e femminile di appartenenza al mondo contemporaneo. Si basa sul principio del centro del corpo, visto come sede del baricentro e dell’equilibrio e come fonte da cui si propaga l’energia e l’emozione, come origine del movimento. Si struttura intorno a contraction e release, contrazione e rilascio del bacino concentrando i flussi di energia all’interno del corpo e rilasciati dolcemente dal centro verso la periferia del corpo. Altro grande principio della tecnica Graham è il rapporto del danzatore con il pavimento, che si trasforma in una sorta di pedana sulla quale viene sfruttata non solo la forza peso ma anche il rimbalzo e l’attrito: ne deriva un effetto straordinario di energia e di dinamica.
La tecnica di MERCE CUNNUNGHAM concepisce il corpo come luogo della creazione, in se stesso espressivo, e ritiene che questa espressività sia slegata da ogni intenzionalità comunicativa. Cunningham è quindi un teorico del movimento “puro”, per cui la danza non deve raccontare, ma solo “accadere”; egli costruisce i suoi balletti secondo il principio aleatorio, affidandosi cioè al caso. In questo senso, danza e musica sono scisse, in quanto l’una non deve necessariamente seguire l’altra.
La tecnica JOSE’ LIMON esplora nuove possibilità di articolazione e di utilizzazione di differenti segmenti del corpo, usando, ad esempio, l’anca come punto di partenza dell’impulso che produce un giro o un salto, in varie direzioni ed insistendo sulle caratteristiche uniche di ciascun individuo. Ne risulta uno stile che tende a dei segni circolari e aperti, e ad un uso delle gambe in elevazione. La musicalità, intesa come respiro del corpo dinamico, rappresenta, nella tecnica Limòn, un‘acquisizione fondamentale.
ALWIN NIKOLAIS concepisce la danza come relazione tra il corpo e i principi universali astratti “spazio tempo e forma”, ogni gesto è in rapporto alle leggi universali del movimento e alla metodologia creativa.
La tecnica HORTON basa invece le sue fondamenta sulla possibilità di allungare ogni muscolo, isolare ogni sezione del corpo, di studiare il singolo movimento nei diversi piani spaziali e nelle possibili varianti ritmiche. Crea una serie di movimenti per l’ondulazione e uno studio su tutte le possibilità articolari della colonna vertebrale, che in questa tecnica rappresenta l’origine di tutto il movimento. Sperimenta gli effetti provocati dalla forza di gravità sul movimento nelle fasi di cedimento e resistenza ad essa attraverso una serie di combinazioni che portano ad inclinare l’equilibrio e a riacquistarlo immediatamente.
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